Sorprenderti con un gesto, questo è ciò che dovresti fare. Trovarti puntuale al momento opportuno, nel taglio di luce giusta che ci vuole, slanciarti in quell’azione che i tuoi sogni preparano da anni, sottotraccia, mentre la tua schiavitù si agita nel mondo figurando l’oca collettiva della libera scelta, e balle varie.
Andiamo fratello, se sei arrivato quaggiù una ragione dovrà pur esserci, non importa che tu sappia di che missione si tratta. Del resto è davvero sorprendente, quanta vita hai passato a interessarti della vernice del bene e del male senza intaccare di un millimetro il percorso tortuoso dei tuoi oggetti.
Viene un giorno in cui ti svegli e scopri di riuscire a muoverti senza calcolare l’effetto che fa. Un destino è sempre una chiamata, non è un premio né una punizione, non ha -contenuto-, è solo il profilo nudo di una -dinamica-, qualcosa che ti muove profondamente ed è per questo che si presenta indiscutibile.
Lei starà scendendo le scale o uscendo da un portone, magari la vedrai che sta prendendo un taxi, promuovendo una riunione, ordinando un prosecco, pentendosi poi con tre giorni di mela a pranzo perchè a una certa età le trasgressioni si pagano, lei sarà stata quella che ha fatto il dritto e il rovescio di tutti gli altri, con la differenza di credersi investita di qualche missione sociale, capisci perchè nulla fa la differenza, nulla.
Nemmeno il fatto che lei possa essere invece un lui qualsiasi abbandonato per strada in retrovisione sul tuo percorso, i cadaveri restano oggetti scomodi anche se li sotterri, certe volte, ma per gli assassini non è diverso.
E non sarebbe diverso nemmeno se avessi di fronte il mondo schierato intero per eliminarti, o ancora te stesso che ti vuole male, che aspetta solo tu ti distragga, è questione di un attimo, dovresti saperlo.
Quindi ora non puoi che scivolare nella coscienza.
Dopo tanti anni che hai passato a riscrivere il significato del concetto, affinandolo, vedi che c’è un unico -te- che si muove come sintesi ultima, in quella luce speciale di anima che ti cerca.
Chi ti ha incaricato si è perso, forse ha tradito, le strade sono sempre insidiose quando saltano le coperture. C’è un assassino vivo e una missione da compiere per ognuno dei viventi. In quel momento preciso non ci sono sodali, non ci sono affetti, sei solo. Il tuo bene o il tuo male non interessano, è solo questa verità che puoi restituire all’universo.
Tutto quello che devi fare è mantenere il braccio fermo, uccidere il respiro e ogni altro pensiero. Poi devi fidarti, mettere una leggera pressione sul grilletto e attendere il lampo che farà esplodere il domani, quella cosa curiosa che non hai mai ancora vissuto.
click 🙂
BUM!
🙂
Sono due giorni che lo rileggo e ogni volta ci trovo una traccia diversa e ogni traccia conduce al mio momento, a come mi sento: è di un gesto eclatante che ho bisogno, il gesto di chiudere gli occhi e rispondere a una chiamata di per sé indiscutibile.
Mi sento come una che ha scritto una lettera a Freud e costui le ha risposto. E pure a gratis! 🙂
approfitta che la luna è propizia, non si sa mai per quanto..
se sostituisci Jung a Freud mi fai felice al quadrato 🙂
e non mancare questo, fa parte della terapia 😀
c’è un box in cui vederlo in streaming
http://www.cineblog01.net/violet-daisy-sub-ita-2011/
Ehi ma tu mi stai viziando mio caro giovane Jung!!!!
“le strade sono sempre insidiose quando saltano le coperture.”
terribilmente insidiose.
lo so bene io.
torno, Alex.
bisogna rileggerti più volte.
ora sono troppo stanca, poi.
🙂
Your Gelsy