John McNaughton è il regista scomodo dei sentimenti-limite, dell’umanità che si versa nella follia, naturalmente, senza soluzione di continuità; Henry Pioggia di Sangue (1990, opera prima) è stato a lungo censurato in Francia per il finale simbolico in cui il male resta senza punizione, in Italia era uscito con una didascalia finale posticcia che mette una pezza allo “scandalo” rappresentato.
E’ singolare, parimenti, che The Harvest (2013) sia classificato come Horror, piuttosto che come ciò che realmente è: un Family-Thriller-Drama verticale, avvincente, che lascia senza fiato. Un intreccio pericolosissimo per le coscienze perchè narra senza filtri simbolici di genere, lasciando lo spettatore senza difese al cospetto del “credibile quotidiano”.
Non credo che possa piacere né essere sopportato da tutti, a meno che non si sia fatta pace cosciente con il concetto psicanalitico della Scissione, ovvero come i sentimenti buoni possano essere in relazione profonda e naturale con i peggiori istinti sadico-omicidi.
Chi del settore opera con modelli junghiani non faticherà a riconoscere nel film l’incredibile descrizione metaforizzata del Sistema di Autocura di cui parla Donald Kalsched nel bellissimo testo: Il Trauma e l’Anima.
C’è un’uscita di redenzione qui, ma è solo simbolica e appartiene all’infanzia, e lascia comunque scorrere tutti i cubetti di ghiaccio del mondo, lungo la schiena dell’”essere adulti” e genitori.
Interpreti bravissimi, tutti. The Harvest è il Doppio inconscio, demoniaco, di: La Madre, di Moretti; e anche il film più scomodo che si possa concepire, eppure andrebbe proiettato pubblicamente, nelle piazze.
Mi sembra un’ottima recensione anche se il film non l’ho visto. Non racconti la trama ma prepari il futuro spettatore ad una visione sicuramente non leggera e lo disponi ad una necessaria apertura mentale per affrontare un tema a volte complesso come il rapporto genitori/figli soprattutto quello con la madre.
Quando ero piccola e mia madre si arrabbiava usava frasi (anche se in dialetto erano meno terribili) tipo “maledetto chi ti ha creata che sono io”
Ai miei di figli questo non l’ho mai detto ma tante cavolate le ho dette anch’io :-((
Questo per dire che a volte siamo pieni di cose buone ma siamo anche istintivi, brutali, primordiali. Fare pace con noi sarebbe già un gran passo. Scusami, forse sono andata fuori tema?
per niente fuori tema, il punto è molto complesso, le ultime ricerche delle neuroscienze dimostrano come “Trauma” possa essere anche una condizione casuale di disagio fisico dei primissimi mesi di vita (quelli decisivi nella formazione della relazione Sè-Mondo), anche un’intolleranza/allergia, la madre può anche essere la migliore del mondo e non bastare a garantire la salute mentale futura del bimbo.
Questo è poco ma sicuro, il nostro stato di salute fisico e mentale è legato, dal mio punto di vista anche dalla vita che conduciamo, dalla casualità che ci accompagna e dal filo sottile sul quale precariamente camminiamo. Allora in certi casi, sempre dal mio punto di vista, guardare le cose da una certa distanza
ci rende più forti e meno ansiosi.