Guido piano rientrando perchè ho paura di disturbare la città. Così mi infilo nei viali azionando la sordina di ogni cosa mia, con pensieri minimi, propositi nulli, rinascite retrocesse sulla punta della lingua, scarso consumo di sogni ai semafori sotto le facciate asinine dei palazzi spenti. Parcheggio dove trovo, nessuno mi calcola, farò molti chilometri in un fazzoletto di pochi passi e spero che Casa si allontani il più possibile dalle mappe. Ancora per poco saremo solo Io e l’Altro metafisico che incrociamo le intenzioni sui marciapiedi nelle rare pozze d’ombra che sgocciolano dai balconi. Ci si riesce a guardare nel fondo degli occhi, Noi, additando le poche vetture che slargano la mano in uno spin-off malvagio della prossima stagione. Corriamo da fermi, adesso, nelle piazze d’Italia che abbaiano senza padrone esponendoci al riflesso reciproco delle vetrine che ci Selfano a sbafo, sinceramente, io e l’Altro siamo confusi e ci ammaliamo di una felicità antisociale che vorrebbe così, tutti felici nell’eternità della vacanza e noi qui a recapitarvi armi e bagagli pure, a contarci l’identità della Nube Purpurea che tutto svela e comprende. Un prossimo lunedì feriale ci spazzerà via come gas esilarante.
finale ineccepibile !
hai letto la Nube Purprea di Shiel, ed. Adelphi? in caso, te lo stra-consiglio!