Lungo dieci anni della propria densa e tormentata vita, Herman Hesse fu seguito da Jung in una novantina di ore di colloqui analitici. Al tempo, Hesse era già uno scrittore affermato e un “caso letterario” per via di Demian (1919), quel romanzo di formazione personale tracciato tra canone romantico e afflato misterico che provocò scalpore e meraviglia negli ambienti culturali dell’epoca. La prima edizione del libro, non a caso, recava come autore lo pseudonimo di Emil Sinclair. Hesse era afflitto da vari sintomi nevrotici: insonnia, emicrania, affezioni psicosomatiche, stagnazioni depressive e crisi creative che lo accompagnarono per gran parte della propria vita…